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Intervista con Elisabetta Armiato ed il suo Pensare Oltre di Alma Manera

IMG 9370Marghot Fonteyn, grande artista dell’arte tersicorea diceva Che i grandi artisti sono persone che trovano la via per essere se stesse nella loro arte. Ogni sorta di presunzione causa la mediocrità, nell'arte come nella vita.Estenderei il suo pensiero a tutte le forme di presunzione e di prepotenza. C'è uno strano sistema che non vuole “esseri liberi” ed e’sicuramente lontano da ogni forma di etica. Incontro ancora una volta una donna che stimo per quanto sta facendo attivamente con il suo “Pensare Oltre”…La considero una cara amica e l’amicizia per me si nutre di stima e di affetto! Elisabetta Armiato artista internazionale già Etoile Della Scala,e punto di riferimento mondiale per l’educazione estetica rappresentata dall’espressione del corpo con l’anima,Filantropa per vocazione.Con il sole sul viso accoglie il suo pensiero e lo sostiene ed Elisabetta con il suo sorriso accompagna con grazia la sua intensa attività per un fine altissimo cioè proteggere il sorriso dei più piccoli.

Una stella della Danza oggi più che mai al servizio dell’umanità. L’idea di creare un Movimento come “Pensare oltre” da dove nasce?

Come tutte le iniziative Umanitarie, a maggior ragione quella del Movimento Culturale PENSARE oltre, l’individuazione di una precisa situazione da modificare, ha dato vita all’iniziativa da parte di un gruppo di Intellettuali e artisti. Esistono certamente differenti difficoltà e problemi di apprendimento e di comportamento che si manifestano nell’infanzia. Molte di queste difficoltà o problemi dell’infanzia hanno sempre trovato valide soluzioni utilizzando metodologie educative scientifiche e pedagogiche consolidate che sono alla base di una cultura storica dell’educazione. Nel processo di apprendimento è indispensabile prevedere spazi e tempi adeguati per le attività sportive, creative e artistiche; secondo autorevoli scuole di pensiero pedagogiche il contatto con la natura è fondamentale. Invece il trend attuale è quello di etichettare ogni problema scolastico o di comportamento come un Disturbo, dovuto ad una Neurodiversità o alterazione congenite, senza alcuna incontrovertibile prova scientifica oggettiva. Si fa diagnosi dunque e si curano come patologie, le manifestazioni o i modi di essere dell’infanzia. Questo è grave nella misura in cui è assolutamente immotivato. PENSARE oltre propone una Scuola ripensata, fatta di Arte, Sport, valida didattica e relazione con la Natura. Un Nuovo Rinascimento per L’infanzia al posto di Disturbi inventati.

Hai affrontato esercizio, studi ed allenamenti duri che ti hanno regalato una carriera brillante. Quali analogie trovi nel tuo percorso di ieri rapportato al tuo impegno civile di oggi?

Gli ingredienti fondamentali che a mio avviso determinano il raggiungimento nel proprio scopo sono, dedizione, competenza, persistenza. Queste sono qualità che formano la leadership a maggior ragione se gli scopi sono elevati e ambiziosi, come quello di primeggiare nell’arte della danza o quello di cambiare la cultura dell’infanzia nella nostra società. Ho la fortuna di avere avuto una famiglia e dei formatori che mi hanno permesso di coltivare e rafforzare queste qualità.

Pensare oltre” un nuovo modo di essere e vivere. Quali sono gli obbiettivi raggiunti in questi 10 anni di attività?

L’obiettivo è ed è sempre stato quello di un cambiamento culturale verso l’infanzia, la sua educazione e formazione. Può sembrare generico e aleatorio, ma di fatto non lo è. Agli esordi dell’iniziativa più di dieci anni fa, anche in Italia era arrivata la “moda” dell’Adhd (disturbo da iperattività e deficit d’attenzione). Le statistiche Adhd nel piano di diagnosi per i bambini Italiani era tra il 10/12% della popolazione infantile; significava una cifra compresa fra 300/350.000 di bambini, con una spesa sanitaria annua per diagnosi e cure anche con psicofarmaci era pari a € 3.000 pro capite. Le statistiche correnti nel Registro Italiano Adhd dell’Istituto Superiore di Sanità, sono invariate dal 2014 a: 4.000 bambini registrati di cui 3.335 trattati con Psicofarmaci. I risultati sono che 346.000 bambini ringraziano PENSARE oltre.

Di recente hai organizzato un evento con due giornate dense di contenuti, Quale messaggio pensi di aver lanciato? e cosa hai già raccolto?

L’evento Culturale Internazionale di PENSARE oltre, tenutosi a Palazzo Bovara lo scorso 20/21 ottobre voleva portare l’attenzione e creare un impatto importante sulla necessità di una Scuola ripensata e sulla coscienza critica che gli adulti devono sviluppare su ciò che stiamo facendo ai nostri bambini. Nell’evento, intellettuali e artisti internazionali, hanno offerto un vero dono culturale, perché il cittadino, il genitore, l’insegnante o il politico possano davvero cominciare dal PENSARE oltre.
Il valore didattico-pedagogico della scuola è pressoché crollato, la conseguenza è che la moda dei disturbi dilaga con etichette di: dislessia, disgrafia iperattività, deficit d’attenzione, discalculia. Medicalizzare l’infanzia, significa distorcere il compito originario della scuola come momento di evoluzione delle capacità singole di ogni bambino. La scuola dovrebbe mettere le basi per costruire l’avvenire, i bambini di oggi sono gli uomini di domani; il Futuro di questa società.

La cultura e la scienza per un nuovo rinascimento, quanta strada c'è da fare e soprattutto come possiamo proteggere il futuro dell’umanità quando sono proprio le nuove generazioni ad essere in pericolo? Dobbiamo chiederci come mai ci troviamo di fronte ad un fenomeno in cui i bambini e gli adolescenti avranno in futuro meno opportunità di quelle che abbiamo avuto noi. È un dato nuovo che mostra una trascuratezza educativa che danneggerà la vita di domani non solo delle nuove generazione, ma di tutta la società. La diseducazione in atto non è un disagio dei bambini, è un disagio degli adulti, per questo gli adulti possono fare molto senza togliere i tempi e i modi di esistere e apprendere dell’infanzia. Questo significa che c’è bisogno di PENSARE OLTRE.

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