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Alma Manera intervista Graziano Scarabicchi

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Graziano Scarabicchi Sorriso negli occhi e voglia di esprimere la sua vitalità ed il suo temperamento,la sua carriera d’attore si declina in diversi ambiti dello spettacolo.
Il Suo ultimo personaggio si veste di uniforme integerrima spezzando il ritmo travolgente di una commedia che ha il suo punto d’acme nell’allegra fotografia di un epoca passata il cui titolo e’Storia di Borgata diretto ed interpretato da Pietro Romano con una corollario di attori colorati e brillanti.

La vita ci regala sempre degli incontri speciali e delle opportunita’come delle inaspettate delusioni:che ci racconti a riguardo?

A volte vorrei la sfera magica per vedere cosa mi riserva il futuro,ma subito invece mi ricredo perché altrimenti non ci sarebbero le sorprese, gli imprevisti e di conseguenza le emozioni che per me sono vitali. Ho incontrato molte persone nel corso della mia vita/carriera, ho un ricordo lucido e vivo di ognuno di loro soprattutto perché hanno segnato la mia crescita ma poi alla fine ci si perde inesorabilmente e soprattutto anche perché sono molto selettivo, però ho sempre seminato bene, comportandomi onestamente con tutti, poi è vero dobbiamo essere pronti a captare il momento proprizio per salire su quel famoso treno che magari passa una volta sola, ma tutto questo dipende anche dalla nostra scala dei valori, cosa siamo disposti a perdere, a metterci in gioco rischiando sull’incognito e come si sa a volte si vince e a volte si perde e anche dalle più grandi delusioni ci si deve confrontare con noi stessi, imparare la lezione per non ricaderci ed andare avanti più forti di prima.

Si sta ponendo sempre più attenzione sul tema abusi e violenze che ne pensi?

Esprimere un parere su un tema così delicato è sempre rischioso soprattutto perché una persona  si deve trovare in una situazione prima di giudicare e fare il solito moralismo serve a ben poco, posso dire che  sia capitato di trovarsi in una situazione ambigua e poco chiara, io purtroppo ho reagito male, direi molto male, perché chi uccide i miei sogni visto che lotto ogni giorno per realizzarli onestamente senza dire grazie a nessuno,soprattutto perché ci credo nel mio lavoro di attore, invece che accusare il colpo io ho aggredito quindi ho ribaltato la situazione.

Il tuo percorso si sviluppa in diversi ambiti dello spettacolo:in quale ti esprimi meglio e sei più felice?

Ogni settore è interessante soprattutto se stimola la nostra fantasia e creatività. Nessuna esclude l’altra. Quello che mi affascina maggiormente è sicuramente il cinema e fiction, perché il personaggio cambia attraverso diverse storie, difficilmente ritorni sulla stessa scena, a distanza di tempo poi lo rivedi, e capisci cosa funziona e cosa no, mentre a teatro c'è un evoluzione diversa, mettendo in scena sempre la stessa storia hai il tempo di maturare il personaggio che prende sfumature inaspettate.Poi ci sono gli spot che è come vincere ogni volta il concorso di mister Italia per l’elevato numero di aspiranti attori.Mentre la moda la faccio per gioco,forse è dove mi permetto più leggerezza e abbandono le mie ansie da prestazione.

Il  sole sul volto cioè metafora del sorriso:cosa ti fa perdere il sorriso?e come proteggi quello delle persone care?

Sono una persona estremamente positiva, che cerca sempre di vedere il lato bello e il bicchiere mezzo pieno stando sempre con i piedi piantati a Terra; il sorriso lo perdo di fronte alla disonestà, le bugie, la cattiveria e di conseguenza la stupidità! Io penso che la verità rende le persone libere di decidere e non c'è cosa più importante. Sono molto protettivo con le persone che amo, vorrei essere onnipresente per aiutare i miei cari ogni giorno ma non posso abitando lontano da loro anche se ci sentiamo tutti i giornii;ma poi mi rendo conto che alla fine per rendere felice il prossimo ci si deve prendere cura  di noi stessi, amarci di più e a volte anche perdonarci e liberarci da quella pesantezza del senso del dovere. Se siamo felici i nostri cari saranno il nostro specchio e di conseguenza rideranno con noi.

Sei in scena con uno spettacolo che di sorrisi e risate ne strappa tante;ci racconti quest’ultima  esperienza professionale?

È stato veramente bello lavorare in storia di borgata, perché non solo mi piaceva la storia, i miei colleghi di lavoro e il mio personaggio ma soprattutto perché mi sentivo a casa, il lavoro con Pietro Romano, regista e protagonista della storia è stato minuzioso, attento e profondo e questo mi ha permesso di affidarmi totalmente e dare il meglio in scena. Il mio personaggio non è un personaggio positivo, si tratta di un comandante tedesco molto cattivo e distaccato da qualunque forma di affetto, non ha pena di niente e nessuno è non si ferma davanti a nulla. È stato molto interessante intraprendere questo viaggio all’interno di questo personaggio andando a scavare lati di me sconosciuti ma che inevitabilmente sono presenti in ognuno di noi. Ogni giorno andavo al lavoro con la voglia di stare con i miei colleghi ed amici e mi dimenticavo di ogni arrabbiatura che potevo avere al di fuori e stavo bene.

Un augurio che ti fai e che fai di Natale e per il nuovo anno a chi ci legge?

Mi e vi auguro di trovare la serenità e la pace che ognuno di noi merita,per avere una vita piena di soddisfazioni, amore e salute. Vi auguro di fare tutto ciò che volete e sentite senza avere nessun rimorso o rimpianto. Se sentite di fare una cosa fatela senza pensare all’orgoglio perché solo lasciando andare le nostre paure potremo vivere a pieno la nostra vita.

di Alma Manera

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