Spunti di riflessione... non sono mica cretina...

IMG 4506 serenaOggi la nostra bacheca della positività ospita una riflessione del noto avvocato penalista Serena Gasperini.
Volto di riferimento di alcune trasmissioni televisive e consulente dell'Associazione Unavi.
Una testimonianza interessante che potrebbe aprire a punti di vista differenti. Quello che vogliamo trasferire e'che spesso alcune diagnosi (sopratutto in età precoce) tendono a classificare come disturbo qualcosa che magari è semplice diversità di apprendimento temporale.
E che troppo facilmente si utilizzano termini di patologie  senza reale motivazione.
Il bambino e'un universo di emozioni,dove va solo valorizzato ogni aspetto della sua piccola personalità.
Vi invito ad un approfondimento sull'argomento,indicandovi questo link: https://www.pensareoltre.org/index.php/it/disturbi-libri
Benvenuta Serena!
Alma Manera
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Avevo 13 anni quando sentii dire ai miei genitori: "Eh, ci dispiace ma vostra figlia non può fare nessun tipo di istituto scolastico, deve fare solo corsi pratici per svolgere lavori manuali". Io non capivo. Ma cosa succedeva? Perché non potevo andare al liceo??
 
A scuola avevo fatto solo un test. Un test attitudinale, per sapere se ero portata a materie scientifiche, letterali o tecniche.
 
Beh, è vero, non ero velocissima nel fare i compiti, mi ci voleva un po'; le poesie non erano il mio forte, però le imparavo; la matematica mi piaceva, ma dovevo ragionarci su e trovare io stessa il modo per ottenere le soluzioni (quelle degli altri non sempre riuscivo a comprenderle o per me non erano tanto logiche); i temi ho imparato piano piano a renderli logici e consequenziali.
 
Insomma io potevo imparare tutto, potevo studiare tutto solo che avevo i miei tempi e imparavo con i miei metodi. Ci voleva solo un po' di tempo e pazienza. Quante volte ho sentito pronunciare la frase: è molto intelligente, ma non si applica, si distrae, commette errori incomprensibili eppure le cose le sa!!! Mio padre non si arrese (sapeva che non ero cretina... non mi mancava nulla) e credette in me. Io mi fidai ed iniziai il liceo classico.
 
È stata durissima: versioni di latino e greco, letteratura, filosofia (ancora oggi al pensiero delle interrogazioni mi tremano le gambe); ogni estate dovevo riparare due o tre materie, ma in quelle occasioni avevo tutto il tempo per capirle!
 
Insomma, è stata dura e difficile ma sono arrivata in fondo e mi sono diplomata. Poi, visto che c'ero ho proseguito con l'università.... Giurisprudenza!!!
E anche, qui mica facile! Libri su libri... le pagine scorrevano lente e quanta fatica per ripetere ma gli esami li superavo e procedevo verso la laurea.
 
Non mi sono mai arresa ma la sensazione di inadeguatezza e la frustrazione per i confronti con le compagne mi ha accompagnato per tutto il percorso di studio, incidendo anche sulla sicurezza in me.
Tutta la vita a pensare che gli altri fossero più bravi di me, più capaci di me. L'insicurezza è stata la mia fedele compagna di viaggio. Solo sei mesi fa, all'età di 38 anni, ho scoperto di essere dislessica e discalcula; tutto mi è apparso più chiaro...
 
Adesso capisco perché il libro sul mio comodino ha le "orecchie" alle pagine (se non metto il segno, rileggo la pagina... è come avere un deja vù); adesso capisco perché quando scrivo inverto qualche lettera; adesso capisco perché quando mi presentano una persona non ricordo il nome... questi sono gli scherzetti della mia dislessia.
 
Adesso so. Solo adesso capisco che ..... ... che io sono dislessica, mica cretina... e oggi sono un bravo avvocato penalista che ha come compagna di viaggio la forza e la determinazione. La dislessia per me è stata un dono non un difetto.
 
Serena A. Gasperini, avvocato penalista - Roma