Cultura libera tutti alla Sala Umberto di Roma

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L’Universo della Cultura e dello Spettacolo si sono riuniti martedì 20 settembre alla Sala Umberto di Roma per il convegno Liberare la Cultura, per un nuovo immaginario italiano.

L’iniziativa è stata propizia per raccogliere l’appello lanciato dall’ex CdA Giampaolo Rossi e quindi per registrare il consenso dei volti noti del mondo dello spettacolo e della politica. Interlocutori importanti che stanno chiedendo a gran voce un radicale cambiamento dello status quo nel quale vive la Cultura oggi.

Nel titolo del convegno il senso di una proposta che non deve restare inascoltata perché dà voce a tante categorie e comparti del settore culturale che da troppo tempo subiscono gli effetti del disinteresse istituzionale.

Come ci hanno ricordato i co-conduttori dell’evento, l’attore Edoardo Sylos Labini, direttore di CulturaIdentità e la giornalista Raffaella Salamina, la filiera culturale in Italia produce circa 85 milardi di euro del PIL e dà lavoro a circa 1 milione e mezzo di persone. Vite che, ogni giorno, nonostante le immense difficoltà, alimentano l’immaginario collettivo.
Cultura e immaginario sono concetti strettamente legati fra di loro e come ha ricordato Giampaolo Rossi costruiscono il senso di una nazione e i modi che essa ha per imparare ad esprimersi.

Se ci pensiamo bene l’immaginario della società crea per ogni periodo storico il suo modo singolare di vivere, vedere e fare la propria esistenza. Affinché sia così, deve legarsi e ruotare intorno a concetti cardine come la Bellezza, l’Innovazione, il senso di Comunità e lo spirito di Sussidarietà. Parole chiave imprescindibili. Su tutto il valore della Tradizione.

La serata ha visto, così, alternarsi sul palco tanti ospiti importanti e addetti ai lavori da Agostino Saccà, Enrico Ruggeri, Alessandro Giuli a Luca Barbareschi, Marcello Foti, ex Direttore Generale del Centro Sperimentale di Cinematografia,il proprietario della Sala Umberto, Alessandro Longobardi,il regista Vincenzo Zingaro, la nipote del fondatore del Futurismo, Francesca Barbi Marinetti; gli Ideatori di ItaliaNFT, Achille Minerva e Marco Capria, l’editore, Francesco Giubilei il Presidente di Fare Futuro, Federico Carli docente alla LUISS Guido Carli di International Trade and Commercial Policies   ed il Responsabile Cultura di Fratelli d’Italia, On. Federico Mollicone.

Sul palco anche la cantante Chiara Capobianco con il chitarrista Fernando Pantini ed il doppiatore Luca Violini.

Accorati gli appelli e le riflessioni di Ruggeri e di Luca Barbareschi. Chi non conosce il settore non può regolamentarlo. Occorre conoscere i numeri ed il senso di quello che si fa. Conoscere è coltivare e tutelare la libertà dell’agire. Il settore vive una crisi strutturale generata da profonde trasformazioni che non devono essere inseguite ma anticipate, favorite.
La crisi causata dalla pandemia ha chiaramente generato disaffezione da parte del pubblico e, oggi più che mai, ha bisogno di stimoli nuovi per tornare a sognare sotto il palco, sia esso di uno spettacolo live o di un telo bianco.

E’ anche questo un modo, come ci ha ricordato più volte Edoardo Sylos Labin, per mantenere intatta la propria identità. Il Fare cultura è l’opportunità per raccontare le proprie radici e tradizioni locali , per creare momenti di incontro e di festa e per far conoscere al grande pubblico incredibili gioelli artistici.

L’evento durato più di due ore ha aperto la strada al dialogo indispensabile per creare il testimone ideale che verrà consegnato alla Politica che animerà il “dopo elezioni”.

di Giovanni Pirri

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Giovanni Pirri

Regista televisivo, editore, fondatore della testata giornalistica Web Newspage (Allinfo), autore, comunicatore e tanto altro.
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