FATTORE BETA | BOB DYLAN-Retrospectrum

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Presentata nel novembre 2021 al Frost Art Museum di Miami è giunta al MAXXI di Roma la mostra personale di Bob Dylan artista visivo.

Infatti il cantautore americano, considerato da tempo un genio, e l’unico ad essere insignito del Premio Nobel per la letteratura, grazie ai contenuti delle sue canzoni, non è solo un musicista, un poeta, ma anche un pittore e scultore interessante e con delle cose da raccontare per altri mezzi.

Nella retrospettiva curata da Shai Baitel, che resterà al museo del XXI secolo fino al prossimo 30 aprile, sono raccolti cinquant’anni di attività in un percorso articolato in otto sezioni. Dagli inizi degli anni 60, infatti, sono stati raccolti disegni, dipinti e sculture a testimonianza della natura poliedrica delle sue creazioni.

L’impatto con le sue pitture è potente, molti sono quadri di grandi dimensioni e pure divisi su più tele, come la vista sullo skyline della Grande Mela. La sensazione che ho avuto è stata quella di ritrovarmi catapultata nel mondo della pop art: insegne colorate, stazioni di servizio ma anche istantanee della vita quotidiana americana che ricordano le suggestive tele di Edward Hopper, precursore appunto della Pop Art diventata famosa grazie a Andy Wharol, Roy Linchestein e molti altri.

Queste opere sono raccolte nella sezione intitolata THE BEATEN PATH, il cammino percorso, un viaggio visivo attraverso gli Stati Uniti per intravedere la bellezza di certi luoghi come per esempio la strada che porta alla Monument Valley. Sin dall’ingresso il visitatore viene accolto, per non dire travolto, da questa nuova faccia dell’artista di Iron Range, una località del Minnesota nota per i suoi depositi di ferro e nome della sezione scultorea della mostra.

Cancelli realizzati con scarti metallici di vario genere conservano l’autenticità e la storia delle loro origini, ingranaggi, utensili, che con la loro essenza industriale richiamano la storia personale di Dylan- “ I cancelli mi affascinano per lo spazio negativo che offrono.Possono essere chiusi ma allo stesso tempo permettono alle stagioni e alle brezze di entrare…”

La sezione che mi è parsa molto interessante è quella composta da opere concettuali più che quadri o sculture. Si tratta infatti della rielaborazione grafica delle copertine di celebri testate americane che restituiscono allo spettatore un contenuto enigmatico da interpretare nonostante il messaggio dell’autore sia in realtà forte e chiaro. Possiamo dire che Retrospectrum sia una bellissima sorpresa, una mostra da gustare lentamente, un percorso visivo e sensoriale che unisce tante generazioni proprio come Dylan continua a fare con la sua musica senza tempo.

About Post Author

Roberta Beta

Roberta Beta è diventata personaggio pubblico nel 2000 grazie alla sua partecipazione alla prima edizione del padre di tutti i reality show IL GRANDE FRATELLO. È giornalista, speaker radiofonica e opinionista televisiva. Cos'è Fattore Beta? https://bit.ly/3LngFd4
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