Il racconto consapevole di Alda D’eusanio nella pièce E’Nata una zucca! Di Alma Manera

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Le consapevoli verità libere, di una maestra dell’arte di comunicare.

Al suo debutto a teatro Alda convince è credibile; la sua forte comunicativa coinvolge senza filtri, non gioca il ruolo della vittima delle sue scomode amicizie, piuttosto le celebra, come è giusto che sia e come si dovrebbe, quando si amano i propri amici con tutti i loro punti di luce o di presunte ombre, racconta come più volte ha pagato lo scotto di essere legata a Bettino Craxi e Vincenzo Muccioli, come se l’amicizia fosse un reato! Colpisce la sua autenticità, Alda fa nomi e cognomi di alcuni dei suoi detrattori, ma nella sua testimonianza non c’è risentimento o desiderio di vendetta ma una lucida e ironica osservazione degli eventi e delle ingiustizie subite.

Svela con timido approccio la sua attitudine per la musica ed è proprio attraverso le note della fisarmonica che lei stessa suona,con citazioni dalla Cumparsita a Piazzolla che ricorda le sue origini, la sua identità, il suo adorato nonno, il rapporto conflittuale con la mamma, il sostegno del papà, la sua solitudine lontana dalla famiglia nel periodo di studi e di crescita lavorativa a Roma, città che la rapirà dalle falde abbruzzesi ed ancora l’albero di Natale di casa natia fatto di frutta e caramelle, le disuguaglianze con i fratelli Angelo ed Ezio fotogratissimi al contrario di lei e la sorella, la marmellata all’uva da una parte e la contemplazione della costosa e dunque proibita banana così ben consumata da un bimba facoltosa di nome Nadia; il desiderio della bambola bionda ed eterea in carrozzina, mai realizzato e sostituito da un insolito dono della Befana di mammà  e cioè la raccolta della dote. I morsi della fame cancellati per più di una volta con gesti lesti alla allora standa di cola di rienzo,e il Suo immenso rapporto con il marito:il professor Gianni Statera, l’incidente quasi mortale, la fede e l’amore unico e salvifico per e degli animali che per Alda sono famiglia e parte integrante della narrazione.

Uno spettacolo che fa capire come ogni vita sia un romanzo interessante, fatto di successi e cadute, di morte e rinascita. Una messa in scena essenziale valorizzata e scandita dalle immagini e dal leitmotive di Nunzio Cleofe alla fisarmonica. Lo spettacolo è scritto dalla stessa Alda D’eusanio con Ileana Costanza che firma la regia. Le videoproiezioni e la selezione musicale sono di Lorena Vetro, il disegno luci di Gloria Mancuso, le scene di Enzo Piscoco e Ilenia Costanza, Hair Stylist Scaramuzzo, Hair Natural Beauty, Make-up di Stefania Ferraro, assistente alla regia Irene Cannello, Organizzazione e promozione di Lorena Vetro. Una produzione firmata da “I Vetri Blu” e Centro Studi La Parabola. Un’altra bella occasione d’incontro al teatro Off, salotto culturale e artistico, immerso nel cuore di Roma.

Ma che fine avrà fatto il cucchiaino d’argento della mamma di Alda?   Mistero.

di Alma Manera

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