Intervista a Veronica ne “La città nell’anima”

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Oggi ho deciso di intervistare una giovanissima  interprete e cantautrice romana che ha talento e cuore da vendere. Tempo fa in una libreria ha avuto la fortuna e la volontà di incontrare Franco Fasano, storico autore, compositore che ha animato un pezzo della storia della canzone italiana e da questo incontro è nata la interpretazione di un brano magico “La città nell’anima“.  Il brano è contenuto all’interno dell’EP “Veronica” uscito lo scorso 4 novembre.
Era necessario saperne molto di più su di lei.

Veronica dall’ascolto del tuo singolo, brano molto intenso, grazie anche alla rilettura del testo mi sono venute in mente tante immagini piene di sensazioni. Che emozione è stata per te cantare questo testo?

Veronica: Questo testo è stata una scelta di elezione, perché in realtà ho avuto la fortuna di avere dalla mia parte un grande autore come Franco Fasano che mi ha dato la possibilità di carpire dal suo repertorio una canzone che fosse consona alla mia vocalità e alla mia artisticità.

Già questo è stato un onore e io l’ho scelta perché, come dicevi giustamente tu, è una canzone di forte impatto emotivo e racconta di un conflitto interiore profondo.

Perché alla fine, poi, “la città nell’anima” parla della ricerca di se stessi. La ricerca e la difficoltà di confrontarsi con le difficoltà della vita, nel fare i conti con scelte giuste o sbagliate. Scelte che possono portare a momenti di inquietudine interiore e, quindi, la ricerca della pace e della serenità della propria anima. E’ ritrovarsi.
Fondamentalmente questo percorso è stato abbastanza impegnativo: la mia interpretazione doveva necessariamente trasmettere questo universo agli altri. La cosa più difficile perché la meno scontata.

Quando canti la strofa “qualcosa non va, brillano solo i contorni, quello che in fondo è la verità, la ritroviamo qua” cosa ti viene in mente?

Veronica: Penso al momento in cui a volte perdiamo noi stessi e la vita tende a farci vedere la realtà un po’ sfocata. Perché non riusciamo a capire effettivamente la sostanza delle cose e ne vediamo solo il contorno. Quindi ci riesce difficile muoverci all’interno delle strade della vita e capire quale effettivamente sia il percorso giusto da fare.

La città di questa canzone è una città da preservare, da tenere nascosta, oppure una città che deve essere condivisa ?

Veronica: Qui ti parlo della mia visione. Io sono sempre per la condivisione, sia delle emozioni, sia della delle esperienze di vita, nonostante ciò una piccola parte va sempre tenuta per se stessi.

Ti ricordi del primo ascolto di questo brano? Cosa hai provato?

Veronica: Sì assolutamente sì ero in studio e avevo appena acquistato il disco di Franco. Lo stavo ascoltando attentamente cercando di capire quale fosse la canzone giusta per me, perché nel marasma di canzoni tutte belle ed importanti scegliere è difficile e, quando sono arrivata a questa traccia mi sono bastati 2 secondi per capire che era la canzone giusta per me.

Come è nato l’incontro con Franco Fasano? Ho letto che ha partecipato attivamente all’arrangiamento di questa canzone!

Veronica: Fasano si è occupato personalmente dell’arrangiamento e della direzione artistica perché lui era presente in studio quando ho registrato il pezzo.  E’ stato importante averlo accanto perché mi ha diretta nel modo giusto.
Mi ha aiutato a scavare dentro me stessa. Non è stato semplice, però il risultato alla fine è stato soddisfacente.
Premesso ciò, l’incontro con Franco è stato particolare perché ci siamo visti la prima volta in libreria, alla presentazione del suo libro “lo amo” che avevo finito di leggere da pochissimo.
Io, all’epoca, avevo in ballo il duetto con Maurizio Vandelli e cercavamo una penna meravigliosa per poter dar voce a questo progetto. In quei frangenti sono stata io a proporre alla produzione Fasano, senza alcun tipo di pretesa. Lui, invece, è stato fin dall’inizio estremamente disponibile. All’epoca aveva appena scritto “L’aquilone” insieme a Fabrizio Berlincioni.
Insomma la mia esperienza con lui è nata così, un po’ per caso, un po’ un po’ per volontà.

Diciamo così è stato il giusto connubio! Del resto le persone che scegli per lavorare rappresentano per te un valore?

Le persone giuste sono il valore aggiunto e contribuiscono alla riuscita del progetto che è, di fatto, la somma di tante opinioni ed esperienze, tra queste pure quella di Marco Guarnerio che ha prodotto questo brano.

Il tuo progetto musicale è ben più ampio e va oltre il singolo?

Veronica: Esatto. Piano piano, tassello dopo tassello, sto andando avanti. Al singolo è seguita la pubblicazione dell’LP omonimo “Veronica” con canzoni scritte da me e contenente “La città nell’anima” ovvero la perla di cui Franco Fasano mi ha fatto dono.

Non sei nuova alle sfide ? Il tuo primo EP “Notte Verrà” nel quale si intrecciano influenze e contaminazioni provenienti dalla musica internazionale l’hai pubblicato in un periodo abbastanza particolare, ossia durante il “lockdown”.

Veronica: Esattamente sì, l’ho pubblicato quando il mondo si è fermato e quindi mi sono dovuta reinventare. Un po’ come tutti. Io provengo dalla musica live, dalla musica dei palchi vissuta con i musicisti, dove la condivisione è totale, allora puoi immaginare bene, che ho subito gli effetti di un vero e proprio blocco emotivo. Tuttavia, pensando che dalle esperienze, seppur negative, occorra trarre il positivo ho deciso di iniziare a scrivere, finalizzando poi il materiale che avevo in un progetto concreto.

Visto che sei una artista che è cresciuta sui palchi live, che rapporto hai con lo studio di registrazione?

Veronica: Detto con sincerità, sono chiaramente abituata al rapporto diretto con il pubblico. E’ un “do ut des” continuo che ricarica e crea un effetto dinamo mentre lo studio di registrazione richiede concentrazione, attenzione, precisione. Quindi richiede di fare un lavoro completamento diverso, sempre bello, meraviglioso.
Live e Studio viaggiano su due binari paralleli.

Binari paralleli che viaggiano comunque attraverso le emozioni. Quelle che tu porti nel tuo EP ?

Veronica: Sono una persona molto emotiva, quindi tendo ad assimilare per poi esteriorizzare in musica, in maniera energica.

Leggendo i titoli dei brani di “Veronica” (“Mare Dentro”, “Più forte”, “Sarà Per Te”) mi viene spontaneo chiederti quali istantanee li rappresentano al meglio?

Veronica: Sono tutte storie, in realtà. Da me vissute o di cui sono stata spettatrice. Non c’è comunque persona che non sia passata attraverso degli “equilibri instabili” vuoi per il deteriorarsi di una relazione, vuoi per il quotidiano . “Più forte” l’ho scritto per i miei figli e, quindi, è il brano al quale sono più legata. “Mare dentro” l’ho scritta dopo l’addio dalle restrizioni e sentivo, dentro di me, il bisogno di tanto sole, di energia, di trasmettere un messaggio, perché no, più leggero. “Sarà per te” è un messaggio di speranza verso il futuro Tutto ciò che ho da dare “sarà per te”.

Cosa è vitale per te comunicare agli altri, a chi ti ascolta ?

Veronica: La cosa più importante è che comprendano il fatto che scrivo con sincerità senza nascondermi. Senza filtri. Nel bene e nel male. Mi piacerebbe insomma che fosse percepito il mio donarsi.

Riguardo alle tue influenze musicali …quanto ti ha influenzato la musica degli anni 80? Se un genere musicale può influire più di altri?

Veronica: L’arrangiamento de “il mare dentro”, forse è quello più anni 80 di tutti. Nei live ho suonato sempre con band la musica anni ’70, ‘ 80 e quando mi sono trovata a decidere una veste per questo brano è stato per me naturale ripercorrere le dinamiche musicali del palco: il mio personale vezzo.

Che rapporto hai con la tua voce?

Veronica: Ho un rapporto un po’ ostico, così quando mi ascolto o mi rivedo faccio fatica ad osservarmi da fuori. Mi fa uno strano effetto. Ciò non toglie che io sia felicissima, pur continuando a non preoccuparmi di ciò che potrebbe essere dopo. Preferisco vivermi intensamente il momento.

E… (se vuoi lanciare un messaggio, libero)

Veronica: in realtà più che lanciare un messaggio vorrei ringraziare, se posso, le persone che hanno collaborato con me e, ovviamente, i miei musicisti perché ci tengo a ribadire la mia gratitudine in primis a loro quindi e ad Aldo Martino, Gianfranco Bonavalontà e Alessandro Bastianelli che sono poi le persone che mi seguono.

di Giovanni Pirri

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Giovanni Pirri

Regista televisivo, editore, fondatore della testata giornalistica Web Newspage (Allinfo), autore, comunicatore e tanto altro.
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