Con oltre 140 gallerie italiane e internazionali partecipanti, Roma Arte in Nuvola ha consolidato nel 2022 il ruolo di punto di riferimento del collezionismo italiano del Centro e del Sud Italia colmando una mancanza decennale di iniziative simili nella Capitale e ponendosi come veicolo sinergico di incontro tra arte moderna e contemporanea, intercettando le esigenze di una vivace scena artistica romana emersa negli ultimi anni.
Non si è trattato solamente di un evento legato al business. I padiglioni che hanno occupato i due piani dello spazio espositivo firmato Fuksas all’EUR sono stati letteralmente presi d’assalto da un pubblico variegato e variopinto attratto dalle opere esposte, tra cui veri e propri capolavori.
Tra le firme, infatti, neanche fossimo stati alla Galleria di Arte Moderna di Valle Giulia, spiccavano quelle di De Chirico, Morandi, De Pisis, Balla, Schifano ma anche l’icona dello stile neo-pop Jeff Koons e il precursore della Street Art Keith Haring per varcare i confini nazionali.
Opere pittoriche, scultoree, installazioni, addirittura una performance stile Marina Abramovic di una certa Romina De Novellis che, nuda, in mezzo ad un tappeto di lana appena tosata, cardava batuffoli bianchi tra lo scampanio di un gregge immaginario.
Anche la fotografia ha avuto tra gli espositori novelli artisti come Alberto Luca Recchi il quale, dopo aver appeso al chiodo maschera e boccaglio, ha messo mano alle sue spettacolari fotografie subacquee rivisitandole e riproponendole in chiave pop art come il Sexy Shark.
Un’offerta artistica poliedrica quindi, in grado di dar voce a tutte le discipline e di intercettare la proposta espositiva dell’intero panorama nazionale. Inaugurata da Vittorio Sgarbi, novello sottosegretario alla Cultura, l’edizione di Arte In Nuvola di quest’anno, a sottolineare sua la vocazione internazionale, ha scelto di ospitare l’Ucraina come paese straniero con la forte volontà di esprimere una posizione chiara a favore dei valori di scambio e convivenza pacifica tra i popoli.