Tutela del made in Italy in tutti i settori produttivi del nostro Paese partendo dalla produzione agricola, alimentare e industriale, valorizzazione e tutela dell’ambiente, del patrimonio culturale e turistico italiano, tra i più importanti al mondo ed infine, sostegno al nucleo fondante della nostra società quale la famiglia, alle persone più fragili, al lavoro in tutte le sue diverse sfaccettare in ambito pubblico e privato, garantendo un incremento dei servizi per agevolare le donne nella gestione del tempo nell’ottica di un welfare sostenibile.
Questi, in sintesi, i punti salienti che caratterizzano il programma del Governo di Giorgia Meloni.
Un Governo sicuramente identitario, improntato a proteggere e a migliorare il “bene Paese” e i suoi cittadini, come abbiamo potuto leggere nel puntuale intervento programmatico con il quale il Presidente Meloni si è presentata alle Camere per chiedere la fiducia, toccando temi quali la libertà, le riforme istituzionali, la cultura, il lavoro, l’innovazione, le donne, i giovani, gli anziani, l’Europa, la legalità e la pace.
Sarà sicuramente un esecutivo scomodo per i partiti di opposizione, perché difficile da criticare se non usando la demagogia e la noiosa teoria di avere “temutissimi fascisti” al governo. Il cambio di passo che segna la fine dei governi tecnici e che rimette al centro delle Istituzioni le scelte di un governo politico che abbatte non solo il tetto di cristallo delle pari opportunità. Un passo significativo anche dal punto di vista etico che parte dalla centralità della persona, non a discapito dei diritti civili, ma che sicuramente non farà scivoloni verso derive che portano all’annientamento dei nostri valori cristiani come è accaduto negli ultimi anni.
L’Italia con le elezioni del 25 settembre ha deciso di cambiare colore, sul portone di Palazzo Chigi è stato appeso un fiocco rosa, come non era mai accaduto. Questo innovativo e storico cambiamento creerà non pochi problemi al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, già oggetto di critiche senza fondamento da parte proprio di quelle donne che si sono battute contro gli stereotipi di genere e che oggi si trovano spiazzate davanti ad un centro destra che in pochi anni ha dimostrato con i fatti, al di là delle quote rosa e del linguaggio di genere, di portare le donne a sedere prima sullo scranno più alto del Senato e ora del Governo. Un modello per le giovani donne, ma anche per le mamme, meritevoli e capaci. Mettendo così in profonda crisi la generazione di tante femministe che hanno difficoltà ad accettare che i tempi sono cambiati e la loro logica della “rivendicazione”è nei fatti superata. La speranza è che tutte si possa collaborare affrontando diversamente la problematica ancora esistente delle discriminazioni.
La redazione di Con il Sole sul Viso dà fiducia al Governo Meloni e ne seguirà e documenterà le azioni, commentando il lavoro dei ministri e dei sottosegretari, pronti a contribuire con idee e proposte, anche con una critica costruttiva ogni volta che lo riterremo opportuno.
Al Premier Meloni, da donna libera e forte, mi permetto solo di consigliare di non abbandonare la gonna e neppure i tacchi, con la consapevolezza che la femminilità, nel giusto contesto, è la cornice più bella che può avere un cervello rivoluzionario e pensante come il suo.
di Federica De Pasquale