In un momento così terribile del mondo artistico e del teatro in particolare, riprendo una riflessione che feci otto anni fa dopo la morte di Mariangela Melato.
Quando muore una persona cara, un pezzo di noi se ne va con lei, mentre un altro rimane attaccato alla nostra vita. Quando muore un artista e che artista come Mariangela Melato, viviamo un grande vuoto. Ci ha lasciati una persona professionalmente e umanamente splendida. Ora siamo chiamati a riflettere per capire cosa ci ha lasciato a noi e come poter proseguire il suo cammino. No, non saremo mai come lei, lei è sublime! Dico che è sublime perché, per me, è ancora accanto a noi. Forse ci dobbiamo svegliare per ritornare al teatro puro, alle capacità vere, a tirare fuori quei talenti che tante persone hanno. Queste grandi persone ci lasciano la voglia di gustare il teatro, la professionalità pura, l’umanità autentica e lo sforzo di crederci e di impegnarci per fare sempre meglio, per ottenere il meglio da ogni cosa. Il teatro, la televisione, il cinema, hanno bisogno oggi di questo ossigeno più che mai, della capacità attoriale, degli sforzi continui, di investimenti seri, di privilegiare chi è veramente bravo e non i soliti raccomandati. Forse saranno parole buttate e scontate, ma questa sera le condivido. Mentre piango questa grave perdita, penso ad un mondo come quello dell’arte e del teatro, che deve ritrovare la sua giusta strada con pazienza, coraggio e professionalità.
Don Luigi Trapelli