AI Museo CarIo BiIotti di ViIIa Borghese Ia mostra PERICLE FAZZINI, LO SCULTORE DEL VENTO

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Dal 25 marzo un percorso nella poetica dell’artista della Resurrezione vaticana attraverso una selezione di circa 100 opere.

Dal 25 marzo al 2 luglio 2023 il Museo CarIo BiIotti, Aranciera di Villa Borghese ospita la mostra PericIe Fazzini, Io scuItore deI vento, a cura di AIessandro Masi, con Roberta Serra e Chiara Barbato, e i contributi in catalogo di Bruno Racine, CIaudio Strinati e SaIvatore ItaIia.

L’esposizione, promossa da Roma CuIture, Sovrintendenza CapitoIina ai Beni CuIturaIi e dalla Fondazione e Archivio Storico “PericIe Fazzini”, presenta una selezione di circa 100 opere dell’artista tra sculture, bozzetti, disegni e grafiche. L’ingresso al museo è gratuito, i servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura.

Le opere di Pericle Fazzini, “lo scultore del vento”, come lo definì il grande poeta Giuseppe Ungaretti, tornano finalmente in mostra a Roma dopo trent’anni, in occasione del 110° anniversario della sua nascita.

La mostra, curata dallo storico dell’arte Alessandro Masi, in collaborazione con Roberta Serra e Chiara Barbato, ripercorre l’intera vita creativa del maestro marchigiano, attraverso sculture di piccola e grande dimensione – fra legni, bronzi e gessi – disegni e opere grafiche: dalle prime prove degli anni Trenta e Quaranta come il “Giovane che declama” (1937-38) e la “Sibilla” (1947) fino ai bozzetti originali della “Resurrezione” della sala Pier Luigi Nervi in Vaticano, ultimo cantiere di un artista unico dopo la Cappella Sistina di Michelangelo. Di particolare interesse sono il “Ritratto di Anita” (1933), il “Ritratto di Sibilla Aleramo” (1947), l’“Uomo che urla” (1949-50) e il “Profeta” (1949), quest’ultimo raramente esposto.

Il percorso dell’artista, autore tra i più apprezzati della “Scuola romana”, nato a Grottammare (AP) il 4 maggio del 1913 e morto a Roma il 4 dicembre del 1987, si inserisce tra le più alte testimonianze dell’arte sacra del XX secolo. Il suo anelito alla bellezza come svelamento del Divino segna una svolta nella ricerca plastica contemporanea traducendo il testo sacro delle Scritture in una forma dialogante tra Fede e Arte.

Figlio di un povero falegname piceno, Pericle Fazzini conobbe la sua fama grazie al poeta Mario Rivosecchi che lo introdusse negli ambienti della Roma dei Mafai, Scipione, Mazzacurati, Ziveri e della gallerista Anna Laetitia Pecci Blunt (Galleria La Cometa), che impressero una svolta all’arte in senso espressionista e antiretorico contro ogni forma d’arte di regime e celebrativa del fascismo.

Conservate nei maggiori musei di tutto il mondo, le sculture di Fazzini trovano spazio in importanti collezioni private e pubbliche come il Moma di New York, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Guggenheim Collection di Venezia, il Centre Pompidou di Parigi e il Momat di Tokyo.

Un ricco e informato catalogo (De Luca Editori d’Arte) riporta i testi di Alessandro Masi, Bruno Racine, Claudio Strinati, Salvatore Italia, Roberta Serra e Chiara Barbato. Legato all’evento espositivo e di prossima pubblicazione anche un secondo volume, dedicato agli scritti di Fazzini, a cura dello storico della lingua italiana Giulio Ferroni.


Ingresso gratuito

ottobre – maggio
martedì – venerdì ore 10.00 – 16.00 sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 giugno – settembre
martedì – venerdì ore 13.00 – 19.00 sabato e domenica ore 10.00 – 19.00
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura

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