Chi meglio di una talentosa ed auto ironica attrice come Margherita Buy poteva raccontare e raccontarsi in una commedia spietata e divertente?
Anche la Buy si è cimentata dietro la macchina da presa, come molti attori di questa Festa del Cinema di Roma, e lo ha fatto scegliendo di raccontare di se’, in qualche modo, a tal punto da coinvolgere nella storia anche sua figlia, Caterina De Angelis, riservandole lo stesso ruolo che ha nella vita.
Non ha avuto remore, Margherita, nello scoprire lati personali, dalla paura di volare alle problematiche con l’agente, una fantastica Anna Bonaiuto, e lo ha fatto con un gusto tutto femminile, divertendo e soprattutto divertendosi senza mai giudicare coloro che realmente hanno paura, anzi il terrore, di salire su un aereo.
In ogni lacrima, in ogni crisi di nervi c’è un’autentica paranoia dettata dall’esperienza di chi un cattivo rapporto con il sollevarsi da terra ce l’ha davvero. Ecco perché questo film, solo all’apparenza, leggero può e deve considerarsi uno strumento utile e credibile per esorcizzare la fobia.
Tuttavia il racconto sincero non si occupa solo di illustrarci le debolezze di una donna fragile ma anche svela la vera faccia di un personaggio che nella finzione affronta voli pericolosi e avventure impregnate di coraggio e determinazione.
Proprio questa separazione sconvolge una delle compagne di corso per fifoni, interpretata da Giulia Michelini, la quale fatica fino alla fine a scindere il personaggio, la fiera Martina Sartori, tenente colonnello della Guardia di Finanza, dalla persona, Anna, ed è attraverso la sfaccettatura molteplice della persona che la Buy dona al pubblico un’altra parte di se stessa.
Il cinema è finzione e i suoi paladini sono spesso vittime degli artifici che li rendono inavvicinabili mentre attraverso la testimonianza di questo film un’attrice non è che una donna che lavora, che fa la spesa e si ritrova spesso pure vittima del suo status che la vuole performante e sempre presente.
Nell’insieme questo esordio non può che considerarsi vincente: l’esperienza messa a punto in tanti anni di carriera si percepisce sensibilmente e restituisce allo spettatore la Margherita Buy svagata, contorta e timorosa che conosciamo insieme con la donna maturata, consapevole e finalmente alleggerita, pronta per “volare” ancora più lontano.